“Trasformismo”, questa è il primo nome che viene alla mente dopo aver dato uno sguardo alle liste presentate per il rinnovo del Consiglio Comunale di Avellino con le elezioni del 26 e 27 maggio 2013.
“Trasformismo” non in senso storico, quello di Depretis che pronunziò la famosa frase “se qualcheduno vuole entrare nelle nostre file, se vuole accettare il mio modesto programma, se vuole trasformarsi e diventare progressista, come posso io respingerlo?” bensì il trasformismo “moderno”, dei tempi nostri il cd. “cambio della casacca” o per essere più leggeri il “salto della quaglia”. Quindi, un “trasformismo” con una chiara connotazione esclusivamente negativa in quanto finalizzato a mantenere e/o rafforzare il proprio potere personale. Un “salto della quaglia” incurante dell’incoerenza ideologica e politica. What’s coerenza?
Gli assessori (e non semplici, si fa per dire, consiglieri comunali) Nicola Giordano e Modestino Verrengia dell’ultima giunta Galasso (PD) ed eletti nella lista PD si presentano alla prossima tornata elettorale candidati nella lista dell’UDC. Il consigliere uscente Luigi Ercolino eletto nelle file dell’UDC si presenta adesso nelle file del PD. Il consigliere uscente Ettore Iacovacci eletto con il PD è candidato con “Impegno civico per Avellino Futura” lista che appoggia Virgilio Cicalese come sindaco, a sua volta consigliere uscente eletto nella lista civica “Vento di Centro”. Il consigliere Luigi Urciuoli eletto nelle file dell’Italia dei Valori si candida ora con “Per cambiare Avellino” con Giancarlo Giordano sindaco. L’ex assessore Sergio Trezza eletto con il PD si candida a sindaco con la lista civica “Movimento civico per Avellino” dando ospitalità a Loris Gliatta eletto nella lista civica “Avellino Futura”. Ma il “campione” del “salto della quaglia” è sicuramente il sindaco uscente Giuseppe Galasso. Quest’ultimo è il deus ex macchina della lista Abellinium che sostiene Nicola Battista (PDL) candidato a sindaco. PDL che è stata all’opposizione della Giunta del Sindaco Galasso per ben 9 anni circa. Sindaco uscente che si coalizza con il suo oppositore principale. Clamoroso.
COERENZA POLITICA,IDEOLOGICA e di PROGETTO per la città pari a zero, inesistente. Puro e semplice “salto della quaglia” da uno schieramento all’altro, da un partito all’altro per garantire continuità. “Trasformismo all’avellinese”.
E in questo contesto quale sarà la volontà “politica” dei cittadini avellinesi? Avallare queste pratiche trasformistiche per assicurare la continuità, gli interessi particolari o voltare pagina? Queste operazioni trasformistiche possono avere successo solo con il consenso degli avellinesi. Il risultato elettorale di queste amministrative ci dirà se i cittadini approvano questo modus operandi premiando il “trasformismo all’avellinese” o vogliono cambiare sul serio premiando la coerenza e, soprattutto, la volontà e il desiderio di radicale cambiamento della politica cittadina. Il radicale cambiamento non può che essere rappresentato (come lo è stato per le elezioni politiche di febbraio) dal Movimento 5 Stelle (con Tiziana Guidi candidato sindaco), con il suo progetto “rivoluzionario” basato sulla trasparenza dell’agire pubblico, sulla partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del proprio territorio (bilancio partecipativo, referendum propositivo ecc.), politiche ambientali rispettose della natura e dell’uomo (rifiuti zero, amianto ecc.), sulla centralità delle persone che vivono sulla propria pelle un disagio non solo di carattere economico, sui giovani lesi nella propria dignità per la mancanza di lavoro, sull’attenzione al mondo del commercio e dell’artigianato. I cittadini avranno la possibilità di emettere una sentenza definitiva di condanna sulla malapolitica avellinese finalizzata alla tutela degli interessi particolari di una minoranza di cittadini e caratterizzata da un metodo clientelare ed assistenzialistico. Un invito quindi agli avellinesi ad esprimere un voto di vero cambiamento, di discontinuità con il passato.