” In materia di tutela dell’ambiente qualcosa si sta muovendo grazie anche e soprattutto all’azione parlamentare di stimolo e di proposta del M5S. Infatti, con 165 voti favorevoli, 49 contrari e 18 astenuti, il Senato ha approvato, agli inizi di marzo, il Ddl (disegno di legge) sui c.d. “ecoreati”. Il provvedimento, dopo le modifiche apportate da palazzo Madama, torna dunque all’esame della Camera in terza lettura.
È una legge scomoda per chi fino ad oggi ha inquinato senza problemi, approfittando di un vuoto normativo nel codice penale. Il Ddl prevede l’introduzione nel codice penale di nuovi reati: a) inquinamento ambientale, b) disastro ambientale, c) traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività, d) impedimento del controllo. Vengono raddoppiati i termini di prescrizione per i reati ambientali e il corso della prescrizione sarà sospeso, qualora il giudice, su richiesta dell’imputato, sospenda il procedimento. In sede di condanna o patteggiamento per reati ambientali sono previsti la confisca dei beni e il ripristino dello stato dei luoghi ma la confisca non sara’ applicata quando l’imputato abbia provveduto alla messa in sicurezza. Tra le altre novità introdotte dal Senato si prevede anche la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 20mila a 80mila euro per omessa bonifica. In particolare, l’omessa bonifica è una vittoria importante per il M5S: insieme all’emendamento passato in Commissione, che vincola i proventi della confisca alla ripristino ambientale, rappresentano due tasselli fondamentali nel nostro ordinamento per rendere le bonifiche attuabili. Il provvedimento porta la firma del deputato M5S Salvatore Micillo. Inoltre, il nuovo delitto di inquinamento ambientale (art. 452-bis) punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque, abusivamente, cagiona una compromissione o un deterioramento, significativi e misurabili: delle acque o dell’aria o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo e di un ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna. Infine, è prevista la reclusione per il delitto di disastro ambientale per chiunque, abusivamente, cagiona un disastro ambientale, specificando che tale deve considerarsi, alternativamente l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali o l’offesa all’incolumità pubblica in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi per il numero delle persone offese o esposte a pericolo. Il M5S ha introdotto anche il nuovo reato di “omessa bonifica” grazie a un emendamento a prima firma Paola Nugnes: “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque (essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un autorità pubblica) non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la pena della reclusione da uno a quattro anni e con la multa da 20.000 a 80.000 euro”. Questo DDL appare, quindi, di fondamentale importanza anche e soprattutto per la nostra Regione e l’Irpinia che vivono una vera e propria questione ambientale perché sancisce un principio di buon senso: chi inquina paga.”