Al 19 ottobre, in città, sono stati registrati (fonte ARPAC) 34 giorni di sforamento del limite di 50 microgrammi/mc di PM10 sul limite di 35 giorni all’anno tollerarati secondo la direttiva europea. Tale circostanza si ripropone pressoché tutti gli anni.Già il limite dei 35 giorni di tolleranza è ritenuto, abbastanza pacificamente, dagli esperti del settore una misura non idonea a garantire la salubrità dell’aria che respiriamo. Insomma, si ritengono accettabili i danni sanitari per la popolazione derivanti dallo sforamento per 35 giorni all’anno !!!
E l’Amministrazione cittadina cosa fa? Predispone le cd. domeniche ecologiche che, alla fine, rappresenta l’unica misura di contrasto all’inquinamento atmosferico, in particolare da polveri sottili (PM10). Misura scarsamente efficace e sicuramente insufficiente a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Pertanto, chi vuole governare Avellino dovrà pensare e realizzare una nuova serie di interventi strutturali e permanenti e non solo di gestione dell’emergenza. Occorre predisporre un vero e proprio Piano di Azione Antismog comunale: controllo delle caldaie, riduzione del traffico privato, limiti alla circolazione di veicoli particolarmente inquinanti, incentivi all’utilizzo di veicoli elettrici, potenziamento del trasporto pubblico, ciclabilità, sistema di tariffazione di disincentivazione della sosta nelle zone centrali, ecc.
Insomma, l’ambiente, la salubrità dell’aria e la salute dei cittadini devono diventare le priorità dell’agenda di governo del prossimo Sindaco di Avellino.