Sebbene, dopo il mio interessamento, l’Air abbia fatto marcia indietro, riportando ad Avellino gli autobus inizialmente dirottati a Caserta, su questa vicenda non intendo fermarmi e pretendo massima chiarezza dalla Regione Campania. Soprattutto in vista della gara internazionale che affiderà ad altri gestori le linee regionali. Né sappiamo ancora cosa accadrà quando ci sarà l’accorpamento con Eav. Ciò che ci è noto, ad oggi, è che l’Air è un’azienda sana che porta avanti un servizio essenziale nell’unica provincia della regione senza treni e dove, per questa ragione, i bus sono fondamentali. Basti pensare al numero di studenti e pendolari che ogni giorno, dai territori dell’alta Irpinia, devono raggiungere centri maggiori per recarsi a scuola e nei luoghi di lavoro. I nostri cittadini meritano risposte e garanzie. Sulla questione ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale con la quale, oltre a chiedere conto delle ragioni per le quali i bus erano stati trasferiti inizialmente a Caserta, chiedo se risponda al vero che per assicurare il servizio in provincia di Avellino, dovendo sostituire gli autobus mancanti, siano stati utilizzati mezzi con immatricolazione risalenti al 1999 e carenti dei requisiti richiesti dalla normativa sul piano della tecnologia nonché delle emissioni inquinanti.
Inoltre, da anni attendiamo investimenti, più che mai indispensabili in epoca di Covid, su pensiline e ambienti chiusi per l’attesa delle corse, tenuto conto che bisognerà attendere chissà quanto per avere i capolinea di Grottaminarda e di Avellino. Ma sicuramente non abbiamo più bisogno di bus del secolo scorso in strada. L’Air non ci provi più a considerare l’Irpinia e le altre zone interne come territori di serie B.